Counselling perché? Per una comunità competente
Anna R. Ravenna
Estratto
Spesso, di fronte ad una crisi, le persone non si rendono conto delle risorse interne ed ambientali utilizzabili nell’evenienza e si sentono invece paralizzate, vittime degli eventi e prive di qualsiasi riferimento nella ricerca di un valido sostegno. I rapidi cambiamenti intercorsi non permettono più di far conto, per essere compresi ed aiutati a trovare la propria strada, sulla saggezza degli anziani e sull’intimità e la fiducia verso alcune figure nell’ambito familiare o comunitario.
È così che il counselling si presenta oggi come una adeguata forma di aiuto che, all’interno del personale processo evolutivo, sostiene la persona nel vedere più chiaro dentro sé stessa, nello scoprire e nello sviluppare risorse latenti in funzione di un problema o progetto specifico idoneo a fronteggiare la realtà migliorando le relazioni interpersonali e la qualità della vita.
Il counsellor non offre soluzioni dall’esterno, ma, attraverso una relazione basata sulla reciproca fiducia, aiuta la persona ad orientarsi nel proprio mondo interno favorendone l’autostima e il senso di personale potere inteso come possibilità di affrontare, risolvere e indirizzare la propria vita sia attraverso scelte consapevoli che attraverso l’assumersi la responsabilità delle loro conseguenze.
In armonia con l’esperienza maturata negli anni sul campo, alla parola counselling possiamo dare il significato di aiutare ad aiutarsi attraverso la relazione (Palmer et altri, 1996).
Il counsellor è un facilitatore della comunicazione, interpersonale e/o intrapsichica: è suo compito aiutare le parti in causa a capirsi cognitivamente, a riconoscersi a vicenda sul piano emozionale, a scoprire modalità di dare forma alle molteplici istanze intrapsichiche affinché diventino un ponte d’interazione col mondo esterno e materiale, e di scambio nella relazione. Il processo di aiuto, come inteso in questo contesto, è un processo nel quale si insegna a comunicare con se stessi e con gli altri.
È possibile pensare all’intervento di sostegno come un intervento in un certo senso artistico e al counsellor come un operatore che affianca la persona nella ricerca del benessere personale, qualunque esso sia e nei più diversi contesti.